Intervista a OMAR GALLIANI – il disegno

video Michele Piovesan - nota critica mm

 Il segno di Omar Galliani, figura eminente del panorama dell’arte contemporanea, si confronta col disegno, raccogliendo una delle sfide più alte lanciate dal Rinascimento alla pittura, e precisamente dal Correggio, il pittore che inizia a pensare, e a dipingere, l’aria.

Idea questa, tanto per esser chiari, che sarà tanto temeraria da poter essere ripresa in pittura solo un secolo dopo, col Barocco. Galliani fa di più, la riprende, gonfiando il suo segno con linee curve carezzevoli come nembi di fuliggine, e riducendo tutto all’essenziale, ai minimi termini del disegno. Tanto che una sua opera del 2008, intitolata Respiro, è stata esposta in occasione 53a Biennale di Venezia, all’interno di Détournement nell’antico Ospizio di San Lorenzo: una grande cassa toracica, la cui ossatura è costituita dalla smagliante plasticità luministica della grafite, tesa e gonfia d’aria, da essa il respiro permea lo spazio universale.

Ma poi Galliani entra anche nel solco principe della grande tradizione disegnativa, quella fiorentina, e un’opera come S/velare Sandro, del 2011, ne tiene memoria: una tavola di legno grezzo (nudo, verrebbe da dire), col carboncino steso coi polpastrelli denuncia come il segno cambi, come viri verso un altro carattere, che si nasconde tra le striature del pioppo. L’artista svela qui di padroneggiare la natura fiorentina del disegno, non più gonfio dell’aria pastosa della pianura padana, densa di nebbia e d’umidità mattutina, ma nutrito di strati di grafite, passate di carboncino e matita continue e fitte, fino a dare una resa compatta di potenza plastica che non teme il confronto con lo stiacciato di Donatello: il segno della prospettiva. Una prospettiva creata per accumulo di velature e di strati, che ricorda molto per poietica euristica quella che Leonardo maturerà in terra padana, non per nulla definita “aerea”. Ma che torna a essere quella grande forma simbolica, la quale riporta l’uomo al centro del mondo. Un uomo ora capace, grazie al nuovo segno d’aria, di cui ha saputo impossessarsi il disegno, di far espandere il proprio “respiro”, la propria “anima”, verso spazi infiniti.

OMAR GALLIANI

Sintesi biografica

Nato nel 1954 a Montecchio Emilia, dove vive e lavora, Omar Galliani si è diplomato all’Accademia di belle Arti di Bologna e insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Dal 1979 si pone nel contesto delle più importanti manifestazioni d’arte a livello internazionale, tanto che rappresenta l’arte italiana contemporanea nei Musei d’Arte Moderna di Tokyo, Kyoto, Nagasaki, Hiroshima, alla Hayward Gallery di Londra, dove ha esposto con la mostra Arte Italiana 1960-1982, oltre a due edizioni della Quadriennale di Roma, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, a quelle di Francoforte e Berlino, Hannover e Vienna in occasione di 1960-1985 Aspekte der Italienischen Kunst. Nel 1986 partecipa ad Anniottanta alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

Il nuovo millennio lo traghetta verso Oriente, portandolo alla esposizione del 2000 Aurea,al Museum of the Central Academy of Fine Arts di Pechino (Cina) e alla prima edizione della Biennale di Pechino, dove ha vinto il primo premio. Il 2011 parte dalla Cina con le mostre Diario Cinese esposte al Centro Culturale del Quartiere Italiano di Tianjin e all’Istituto di Cultura di Pechino.

Una rimeditazione e un nuovo interesse verso il disegno culminerà con Grande Disegno Italiano, presentato nel 2005 all’Archivio di Stato di Torino. Dal 2006 al 2008 la mostra Disegno Italiano viene ospitata nei principali Musei d’Arte Contemporanea in Cina tra cui Pechino, Shangai, Xian, Nanchino, Jinan, Chengdu, Dalian, Hangzhou, Ningbo, Tientsin e alla Galleria Schoeni di Hong Kong.

Nel 2007 si inaugura la mostra Tra Oriente e Occidente, Omar Galliani e il Grande Disegno Italiano in Cina alla Fondazione Querini Stampalia, negli Eventi Collaterali della 52° Biennale di Venezia. Nel 2008 la Galleria Nazionale degli Uffizi di Firenze espone e acquisisce per le proprie collezioni l’opera Notturno.

Nel 2012 sviluppa per la maison Les Copains il progetto La pelle del disegno, che lo porta a confrontarsi col mondo della moda.

Altre tematiche sviluppate sono quelle delle Nuove Anatomie, esposte a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, e Nuovi Fiori Nuovi Santi, sul senso del sacro nell’arte, presentata al Museo d’Arte Contemporanea di Guadalajara (Messico), entrambe nel 2005.

Come evento collaterale della 53a Biennale di Venezia, all’interno di Détournement nell’antico Ospizio di San Lorenzo, presenta l’opera Respiro. Nel 2011 il Museo Diocesano di Padova espone Dal codice degli angeli. Nell’ambito dell’anno Italia – Russia viene poi presentato a Venezia durante la Biennale presso Palazzo Barbarigo Minotto e, successivamente, inserito come evento speciale alla 4a Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca.

Ultimamente la mostra che lo vede protagonista è la grande antologica dell’intero percorso artistico che è stata presentata al Maga di Gallarate a novembre 2012, e curata da Flavio Caroli. Mostra temporanea, che purtroppo è stata chiusa in notevole anticipo rispetto al previsto, a causa dell’incendio che ha colpito gli spazi espositivi in cui era ospitata.