Complicità tra arte e scienza nell’opera di Milo Manara
Martina Pasetti ed Erica Trivellato
In occasione del centenario dell’ Istituto di Anatomia umana e degli 800 anni dell’ Università di Padova, l’Ateneo patavino ha indetto una conferenza stampa accogliendo accademici, medici, e giornalisti presso l’aula Falloppio, ex-sede delle pratiche di dissezione dei cadaveri, per presentare una gigantesca opera di Milo Manara.
E’ stata la rettrice Daniela Mapelli, a parlare di una singolare quanto proficua complicità, ricordando che già Andrea Vesalio aveva chiesto la collaborazione di Tiziano per realizzare le tavole anatomiche da pubblicare nella sua celebre opera “De humani corporis fabrica” che ha segnato la nascita della moderna anatomia, e quindi osservando che l’aula Falloppio primo teatro anatomico stabile in Europa (dove, in passato, le prime autopsie venivano eseguite sui corpi degli impiccati prelevati dal patibolo), non può che costituire il luogo maggiormente idoneo per celebrare il tanto importante connubio interdisciplinare tra arte e scienza, purtroppo oggi non sufficientemente valorizzato.
Il professor Raffaele De Caro, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, grazie alla cui iniziativa è stato realizzato l’affresco che oggi decora lo scalone monumentale dell’Istituto di Anatomia Umana, ha quindi invitato a esprimersi Milo Manara.
L’artista ha rilevato di essere rimasto immediatamente colpito e ispirato per eseguire la sua opera imbattendosi nell’epigrafe “mors ubi gaudet succurrere vitae” posta all’entrata dell’istituto di Anatomia: perfino la morte può avere un aspetto positivo nel momento (solo in questo) in cui è utile a salvare altre vite. E così, dalla rappresentazione allegorica di tale concetto è iniziata l’esecuzione della grande opera. Manara si è quindi dichiarato grato all’Università di Padova per avergli consentito con tale affresco di far emergere in modo particolarmente importante soprattutto il ruolo sociale dell’arte.
L’opera si sviluppa su tre livelli di scale e termina sul soffitto, sul quale sono raffigurati Adamo ed Eva che volano verso il Paradiso, dove li attende la rinascita della vita.
Decisamente un capolavoro, nel quale si trovano, in citazioni figurative, anche Michelangelo e Leonardo Da Vinci (i due massimi artisti del grande passato le cui opere si sono basate sullo studio dell’anatomia), accanto a immagini contemporanee dell’ Università e del dipartimento, evidenziando il continuum culturale che sottende al sapere tra passato e presente.
L’opera è stata realizzata con la tecnica “Tattoo Wall”, una sorta di affresco murale. Un lavoro che lascia senza parole chi ha la fortuna di ammirarla: una visita obbligata passando da Padova.